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FONDAZIONE SANTISSIMA ANNUNZIATA
Laboratorio di scrittura collettiva a cura di Federico Berti

AA.VV. – Ci fa piacere che ascoltino volentieri le nostre idee e pure qualcos’altro, ma ci fa ancora più piacere che s’interessino davvero e nascano nuovi giornali come il nostro: è utile per sapere anche le idee degli altri, noi se ci dicono qualcosa meglio siam contente. Poi è bene che vadano in giro tante idee perché un’idea sola non dice nulla, dura poco e muore presto, quindi più ce ne sono e meglio è, aiutano anche noi a pensarne delle altre. Ora abbiamo un sacco di lettori ma non come quelle riviste sfacciate, i giornali rosa, quello divorzia e quello ritorna insieme, fosse per me chiuderebbero le edicole! Siamo d’accordo con una signora che ci scrive dei ricordi, lei dice sono il balsamo sulle ferite e aiutano di andare avanti. E’ vero, però i ricordi sono anche molto di più: noi siamo nate presto e abbiamo visto tante cose passate, ai bambini diciamo: “Voi siete piccoli, quando crescerete anche voi porterete tantissimi pensieri”; quando ascoltiamo la musica dei nostri tempi, grazie ai ricordi ci sentiamo più giovani, forse quelli più tristi per chi li ha vissuti fanno poco bene però meglio averli che non averli. Certo a noi si perdonano tante cose, tu non hai visto il prete che ci ha fatto ballare anche di Quaresima? Dice che dopo i settant’anni la regola non vale più. Ecco delle volte penso che la nostra opinione sui fatti dell’attualità non servono a niente perché le persone sono cambiate e si tappano le orecchie, non vogliono sentire perché non gli interessa quel che abbiamo da dire; eppure sono importanti perché raccontano di una vita normale, anche se è acqua passata. Tutto cambia in fretta, compreso il modo loro di fare: probabilmente sono presi da tante preoccupazioni, la vita gli offre altro a cui pensare e si dice infatti: “Largo ai giovani!”. Però a questa diversità che è nel nostro pensiero dovrebbero dar peso perché ne ricaverebbero solo buone idee, qualche consiglio utile. Non le spieghiamo colla prepotenza come fanno in tanti che menano e basta, noi si fanno capire con gentilezza: colle botte non ottieni proprio nulla, piango un poco e poi fo come mi pare. Noi si dà buoni consigli perché s’è vissuto in un’epoca differente, secondo gli insegnamenti diversi dei nostri genitori, noi abbiamo la varietà, non la verità; se i giovani non ascoltano è anche perché si contano sulle dita i genitori che parlano coi loro figli, dicono: “Son ragazzi, che ci vuoi fare? Lasciamoli stare!” e dopo si grattano il capo quando vengono fuori i problemi! Quando le cose vanno spiegate per bene allora s’imparano, ma se tu non l’insegni allora come fanno? Bisogna dargli la possibilità d’impararle, ecco perché crediamo sia importante scrivere un giornale come il nostro: non tutti lo leggeranno, ma almeno chi vuole può farlo. Salutiamo i nuovi amici, vedo che aumentano ogni giorno e ne siamo ben contente. Continuate a leggerci e scrivete, vi rispondiamo. Tanto il tempo non ci manca davvero!.

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